Il 52% delle violenze sulle donne avviene in casa ad opera del marito/partner.
E le violenze sembrano in aumento. Questo secondo Gabriella Moscatelli, presidente del Telefono Rosa, Associazione impegnata nella tutela e nel supporto delle donne vittime di violenza.
L'aumento di casi segnalati solo in parte è riconducibile all'aumentare della consapevolezza del problema.
Come riportato nell'articolo di Bruna Iacopino su Articolo 21, il CSM evidenzia una "insufficiente sensibilita' da parte delle forze di polizia nel momento della raccolta della denuncia per maltrattamenti in famiglia". Infatti sono frequenti "il tentativo di dissuadere la donna a presentarla, la minimizzazione della vicenda e la comunicazione dell'iniziativa al soggetto denunciato per attuare un tentativo di conciliazione inopportuno anche per possibili ricadute negative sul piano della protezione della vittima".
Paradossalmente l'ambiguità e la complessità di una violenza in famiglia rende la persona imbrigliata e quasi impossibilitata a difendersi in maniera adeguata. Minimizzare entità o gravità degli eventi è un modo subdolo (magari involontario?) per reiterare e perpetrare la violenza.