Io divento la morte Dalla cronaca Psicopatico uccide donna: “È stata la prima che ho incontrato”. Agghiacciante. Ogni volta, è sempre agghiacciante.
Una donna è stata uccisa. Il motivo? Era la prima persona a passare di lì! Un uomo, da anni in trattamento psichiatrico per 'psicosi paranoica cronica', l'ha uccisa. È sempre difficile (forse impossibile) entrare fino in fondo nei motivi delle azioni umane (a volte perfino di quelle nostre). Figurarsi pretendere di comprendere il perché di un gesto così estremo compiuto da una persona di cui sino ad ieri non abbiamo mai sentito parlare. Mi colpisce però un particolare, che di per sé sembra dare vita ad una storia verosimile. S. A. di 35 anni, l'omicida, all'età di 5 anni aveva perso il padre, assassinato. Egli aveva opposto resistenza a dei rapinatori ed era stato ucciso. Anni dopo, S. A.. manifesta segni di psicosi paranoica: ossia la convinzione di una cospirazione ai propri danni, la certezza che si sta tramando per la propria morte. E quindi, dato che sono in pericolo, prima di essere ucciso, uccido. E divento la morte. Questa è solamente una delle possibili ipotesi. Se nella vita incontriamo qualcosa che è troppo grande per noi, non riusciamo ad elaborarlo, a 'digerirlo'. E poi pian piano questo qualcosa (potremmo chiamarlo trauma) incomincia a far parte di noi. E con sé porta rabbia e paura che non trovano sfogo e direzione. Questo qualcosa con insistenza ci chiede di agire, di riconoscerlo o di elaborarlo o di capirlo o di perdonarlo o di viverlo... Continua insistentemente a fare pressione sulla nostra mente e diventa sempre più parte del nostro presente, anche più presente della nostra realtà quotidiana. E se non gli diamo ascolto, e se non lo digeriamo da soli (anche grazie all'aiuto di chi ci può sostenere!), prima o poi troverà una strada per uscire fuori da solo e, forse, diventeremo proprio noi stessi il suo spiraglio. Prima, io incontrai la morte. Poi, io ho temuto la morte. Adesso, io divento la morte. Arturo Mona 2008 02 27 |