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Dott. Arturo Mona - Studio di Psicoterapia a Roma: bambini, adolescenti, adulti, coppie

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Il ruolo dei nonni nello sviluppo educativo dei bambini

 

Alla luce dello studio di Bishai, che sottolinea come ibambini cresciuti con i nonni siano “piu sani” di quelli cresciuti in altri contesti, si possono formulare le seguenti considerazioni e ipotesi:

    - gestione del tempo più efficace: i bambini corrono meno rischio di farsi male se stanno con i propri nonni piuttosto che se stanno con altri (genitori, cugini, babysitter) perché paradossalmente i nonni si rivelano più efficaci nella gestione del proprio tempo per due motivi:

    (1) quando il nonnno si prende cura del nipote non ha contemporaneamente altre incombenze o esigenze (per i genitori per esempio una telefonata di lavoro, l'organizzazione della festa a sorpresa per il coniuge) ed ha in un certo senso più attenzione da dedicare al nipote;

    (2) con l'avanzare degli anni diventa più difficile fare più cose insieme contemporaneamente, per cui la nonna non riuscirebbe a parlare a telefono, girare la salsa e contemporaneamente rispondere in maniera appropriata alle domande che la nipotina le fa; le oggettive difficoltà nella pianificazione "multi-tasking" si rivelano quindi fonte di sicurezza per il bambino, dato che i nonni, non potendo fare più cose insieme, saranno sicuramente più lenti, poco efficienti, ma d'altra parte più efficaci nella gestione del tempo con i propri nipoti

    - regolazione emotiva della relazione: i bambini in maniera molto più accentuata rispetto agli adulti sono influenzati e si adattano al contesto ed alle persone con cui interagiscono: come sanno tutte le madri che organizzano feste per i propri figli, pochi bambini (che visti da soli possono risultare anche piuttosto tranquilli) messi insieme incominciano quasi immediatamente una reazione a catena di emotività, entusiamo e attività che in pochi minuti si realizza in una baraonda caotica; lo stereotipo della babysitter che è solare, che conosce tanti giochi, fa ballare e con cui i bambini si divertono tanto crea una relazione emotiva intensa e stimolante; al contrario la relazione con i nonni è più pacata, con toni e ritmi di voce e di movimento del corpo più moderati, meno vivaci e frizzanti, forse anche più noiosi, meno accattivanti, ma più tranquillizzanti. La regolazione emotiva della relazione nonno-nipote è più moderata e meno frenetica.

    E' importantissimo sottolineare come al giorno d'oggi si registra un marcato aumento di bambini iperattivi e con deficit dell'attenzione (ADHD): l'elevato livello di stimolazione che il contesto sociale offre ai bambini è indubbiamente tra le cause primarie di questa diffussa problematica. La velocità dei nostri tempi, la velocità dei giochi, la scomparsa del tempo libero non organizzato fanno sì che i bambini al giorno d'oggi siano indubbiamente più vivaci, svegli e attivi dei bambini di una 15ina di anni fa, ma allo stesso tempo essi sono più disorientati, meno riflessivi, meno in grado di comprendere, esprimere e gestire le proprie emozioni e meno in grado di mettersi nei panni degli altri.

    L'interazione con i prorpi nonni (che, volenti o nolenti, non vanno di corsa da qualche parte) porta ad una regolazione emotiva all'interno della relazione dai toni meno accesi e per questo più formativa in termini emotivi e cognitivi.

    - soddisfazione e senso di utilità aumentano l'intensità affettiva: le persone una volta divenute anziane si ritrovano a dover fronteggiare uno svuotamento graduale della propria identità sociale; alcuni decenni fa, essere anziani, pur comportando le inevitabili problematiche dell'invecchiamento, implicava al contempo uno 'status' di anzianità che comportava saggezza, rispetto, autorità; attualmente essere anziani comporta frequentemente senso di inutilità e solitudine. Anche per questo motivo, i nonni infondono nella relazione con i nipoti una affettività molto intensa. Molto spesso diventare nonni viene vissuto come una 'seconda giovinezza'.

    -rischi di intrusione: questo è senz'altro uno dei punti più delicati nella vita familiare: i comportamenti dei nonni possono essere in disaccordo con quelli della coppia genitoriale, o peggio ancora con quelli di uno dei due genitori. In questi casi i nonni possono far scattare dinamiche anche esplosive di disaccordo e contrasto che indubbiamente hanno un peso negativo nello sviluppo psichico, emotivo e cognitivo dei bambini. Se il comportamento dei nonni può 'far scattare' queste dinamiche, non sono però essi ad averle 'innescate'! La soluzione del problema è quindi a monte e va ricercata alla sorgente stessa del problema: l'accordo e l'alleanza all'interno della coppia genitoriale che è, oggi forse anche più che in passato, il centro dell'educazione e della formazione per i bambini: messaggi contraddittori dei nonni diventano confusivi per il bambino solo nel momento in cui questi vive e percepisce la confusione e la contradditorietà nella coppia genitoriale. Se i genitori riescono a mantenere coerenza, chiarezza, condivisione e sostegno reciproco, qualsiasi 'trasgressione' o 'divergenza di opinioni' dei nonni non andrà a minare il senso di stabilità che solo nella coppia genitoriale il bambino può trovare in maniera sana.

    In conclusione i nonni di per sé sono una preziosa e impagabile fonte di sviluppo per i minori, dal punto di vista dell'autoregolazione emotiva, del senso di autostima e di autoconsapevolezza.

    Dott. Arturo Mona (06.11.2008)

 

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